La seconda metà del 19° secolo è un periodo di grande fermento a Pergola. Le idee laiche e repubblicane della borghesia e degli intellettuali, portate dapprima dalle ondate napoleoniche, sfociano nei moti insurrezionali in favore dell'unità d'Italia. Successivamente, e di conseguenza, anche le classi sociali più svantaggiate, dopo secoli di ignoranza e sottomissione, intravedono seppure a fatica orizzonti carichi di speranza.
Le prime scintille socialiste ed anarchiche si accendono anche nelle nostre contrade e vanno alle stampe periodici di forte spirito libertario. Tra questi L'Oppresso, il cui contenuto non ammette equivoci, che uscirà per alcuni numeri.
Come appaiono distanti i tempi della cosiddetta "Pergoletta santa", con i suoi innumerevoli ordini monastici, le famiglie educate alle novene, il disprezzo del potere temporale verso gli ultimi...
Considerato il calo ormai cronico della popolazione e al fine di ottimizzare i servizi municipali, i comuni si potrebbero raggruppare in entità di almeno 20 mila abitanti ciascuna. Il capoluogo spetterebbe alla città più popolosa.
Nella mappa, l'area riferita a Ripe va intesa ovviamente come il recentemente costituitosi comune di Trecastelli, quindi comprendente anche Monterado e Castel Colonna.
Francesco Tiroli fu un topografo ed agrimensore attivo nel 18° secolo. Divenne celebre quale autore delle prime guide turistiche per i viaggiatori stranieri che visitavano il Bel Paese nel cosiddetto Grand Tour. Del 1771 è La vera guida di chi viaggia in Italia con la descrizione delle altre parti del mondo, del 1775 la Vera guida di chi viaggia in Italia con la descrizione di tutti i suoi viaggi e le sue poste, da cui è tratta questa mappa.
Sotto, una delle mappe che i viaggiatori inglesi del 18° secolo utilizzavano durante i loro Grand Tour in Italia. Oltre le maggiori città (Venezia, Firenze, Roma, Napoli) venivano toccate anche località di provincia, lungo strade alternative.
Roads of Italy, an atlas by Andrew Drury, London 1774
[pi-sta-rèl-lo] s.m.
Pestello, mortaio
Il tetto dell'ex-colonia elioterapica di Ferbole
Il nostro territorio faceva parte, secondo la suddivisione stabilita dall'imperatore Augusto nel I sec. d.C., della REGIO VI (Umbria). In particolare, quello situato tra il Rubicone e l'Esino veniva chiamato Ager Gallicus, in quanto appartenuto in passato ai Galli Senoni, sconfitti dai Romani nel 295 a. C. nella battaglia di Sentino.
Se i Greci non si interessarono alle strade, preferendo i collegamenti marittimi, così non fu per i Piceni, che da sud si spinsero fino all'attuale Romagna, e per gli Etruschi, che si insediarono nel nostro territorio attraversando gli Appennini dalla Toscana e dall'Umbria. E così fecero le popolazioni celtiche dal nord, giunte fino all'Esino o poco oltre, su vie e sentieri che si potenziarono in seguito con la presenza dei Romani.
Fu all'inizio dell'antica Via Salaria Gallica (che da Forum Sempronii conduceva fino ad Asculum), non lontano dalla Via Flaminia, che 70 anni fa vennero rinvenuti i Bronzi Dorati di Pergola.
Angelo Badalucchi, nato a Pergola, fu un commediografo attivo tra la fine del 16° e l'inizio del 17° secolo. Nel 1597 pubblicò La Fraude e nel 1609 La Cortesia, con le quali ebbe discreto successo. Fu autore pure di una biografia del suo concittadino Dal Foco, intitolata Angelo dalla Pergola, altrimenti detto dal fuoco.
È arivato 'l carnevale!
Pergolesi tutti fori
a sentre i canti e i soni
del burlesco carneval!
Forza, fanciulle fresche e belle,
su venite per la via
a cantare l'allegria:
tutti quanti v'aspettiam!
Noi vogliamo tutte quante,
fresche, timide e smorfiose,
anche quelle con le pose
noi faremo divertir...
Territorj di Fossombrone e Pergola
Illustrata da Vincenzo Coronelli e inserita nell'atlante Teatro delle guerre, nella sezione riguardante lo Stato Ecclesiastico, pubblicato nel 1708 a Roma.
La ex-stazione ferroviaria di Canneto, lungo la Pergola-Urbino