sabato 31 dicembre 2016
Pergola nei dettagli
giovedì 29 dicembre 2016
mercoledì 28 dicembre 2016
martedì 27 dicembre 2016
Palazzo Gambioli
Palazzo Gambioli-Baldelli, via A. Ginevri-Blasi
Elegante edificio a tre piani, portale in pietra bugnata con stemma nell'arco di volta, riquadrature alle finestre, marcapiani con elementi decorativi.
domenica 25 dicembre 2016
sabato 24 dicembre 2016
Un racconto di Natale
Due giorni prima del Natale del ’49 cominciò
a nevicare. Era un sabato dall’aria grigia che rendeva il paesaggio uniforme,
senza dimensioni e profondità, senza rumori. Nonna accese la legna nel camino,
che bruciò fino a Santo Stefano. Il Natale in campagna, a quei tempi, era il
periodo più importante dell’anno, per via del cibo una volta tanto abbondante e
per i regali per noi bambini. La santa veglia quella sera l’avremmo fatta in
famiglia, come da tradizione.
Mentre mamma e nonna stavano su
in cucina a preparare la tavola della vigilia (polanca al forno con funghi e
patate, presciutto di grotta, olive sotto sale, melarance con olio e zucchero,
ciambellone), io facevo compagnia a nonno nel tepore della stalla, in attesa
della cena. Stava affilando la falce fenara e dei falcetti con la pietra cote,
bagnandola ogni tanto con lo sputo, in quel plumbeo pomeriggio nevoso, e
ascoltava me che gli raccontavo delle mie estati passate dai nonni a Montevecchio.
Di tanto in tanto si bagnava la gola con un sorso di rosso. «L vino scalda
l core, arcòrdatlo», era solito dire. Io invece mi
riscaldavo i budelli con una scodella di latte appena munto e
sentivo nella pancia l’emozione dell’attesa dell’arrivo di Gesù Bambino, che in
un’altra lontana stalla stava, con la sua nascita divina, per portare speranza
ancora una volta agli uomini di buona volontà.
Dietro ad una balla di fieno,
allo scuro, fiottava la nostra gatta incinta, e dopo uno smiagolìo partorì due
micetti. Nonno portò via uno dei due, nato morto, mentre l’altra gattina si
scaldava nel calore del pelo della mamma. Diedi un po’ del mio latte alla
madre, mentre lei offriva il suo alla figlia, una miciotta grossa e paciosa, in
uno scambio circolare e familiare. La madre sembrava fiera di quella coincidenza
di calendario e si riposò beata per tutta la santa notte. La piccola sarebbe
cresciuta pigra e sonnacchiosa lungo tutta la sua comoda vita, assistente
interessata alle cucine di nonna. Restò abbonata alla pietra dell’arola del
camino, ad ascoltare la musica del foco, immobile come un granatello di saggina
o come un cuscino di penne. La chiamammo Ciafagna, ma di questo lei non si
adirò mai.
“Fin a Natale
n c’è freddo né fame,
da Natale n là
fame e freddo n quantità.”
Zì Merigo, il più religioso
della famiglia, ogni anno allestiva su una nicchia della nostra cucina un
modesto presepio, fatto di poche statuine di coccio disposte su una base di
vellutina. Trovavamo in un certo senso confortante sapere che Nostro Signore
nasceva in un alloggio ancora più misero del nostro, in una comunanza di stenti
e tribolazioni che mi rendeva simpatico quel bimbo biondo, con un braccio rotto
e l’altro benedicente. Omaggiammo la venuta del neonato Salvatore con una cena
finalmente ricca, replicata l’indomani con un pranzo a base di cappelletti insaporiti
in brodo di cappone. Dal giorno di Santo Stefano sarebbe ricominciata, nella
mangiatoia dei Paolini, la consueta quaresima.
venerdì 23 dicembre 2016
mercoledì 21 dicembre 2016
I pergolesi... di Gubbio
... o gli eugubini di Pergola.
I cognomi (non tutti) di famiglie eugubine che si sono stabilite a Pergola nel primo secolo dalla sua fondazione.
Se alcuni di essi si sono smarriti, la maggior parte sono divenuti tipici della nostra città.
Altri ancora ne arriveranno da Gubbio e dall'Umbria nei secoli successivi.
martedì 20 dicembre 2016
lunedì 19 dicembre 2016
sabato 17 dicembre 2016
È sabbato
È sabbato
tira l'orecchia a babbeto
mettla 'n cucina
per domenica matina.
tira l'orecchia a babbeto
mettla 'n cucina
per domenica matina.
venerdì 16 dicembre 2016
Le ricette d'la Pergola: la trippa bullita
Prima tocca lavà ben ben la trippa, poi falla bullì ntl'acqua salata. Da nte 'n tigame se fà soffrigge ntel burro 'n battut de carota, cipolla, sellero, erbetta e persichina co'n pommidoro, sale e pepe. Se fa coce pe'n quarticello, poi ce se butta la trippa co'n po' de brodo e se lascia bullì pian piano per tre ore. Quanto ch'è pronto, sul piatto ce se gratta 'n tantinel de cacio.
giovedì 15 dicembre 2016
mercoledì 14 dicembre 2016
martedì 13 dicembre 2016
1891
Carta geografica delle Marche del 1891.
Da notare la linea tratteggiata della progettata ferrovia Fabriano-S. Arcangelo di Romagna, dal percorso errato che escludeva Cagli e Urbino. Il tratto Fabriano-Pergola sarà inaugurato nel '95, quello tra Pergola e Urbino nel '98.
lunedì 12 dicembre 2016
domenica 11 dicembre 2016
venerdì 9 dicembre 2016
giovedì 8 dicembre 2016
mercoledì 7 dicembre 2016
martedì 6 dicembre 2016
I signori della Pergola (2a parte)
Da sinistra:
Francesco Sforza; Lorenzo de' Medici detto Lorenzino; Cesare Borgia detto Valentino
(Qui altri signori)
lunedì 5 dicembre 2016
sabato 3 dicembre 2016
Facce sconosciute di gente famosa
Lorenzo Valerio
Commissario governativo delle Marche all'Unità d'Italia
(Torino, 1810-Messina, 1865)
Commissario governativo delle Marche all'Unità d'Italia
(Torino, 1810-Messina, 1865)
venerdì 2 dicembre 2016
giovedì 1 dicembre 2016
Palazzo Marini
Palazzo Marini, angolo via Graziani e via Giannini
Elegante edificio a tre piani, con un bel portale in pietra e mascherone settecentesco.
Fu la residenza di Alessandro Marini, fondatore della Biblioteca Marinia.
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