martedì 26 luglio 2016

sabato 23 luglio 2016

Un elogio della vernaccia


Pergola e il vino sono sempre andati d'accordo. Un destino segnato, se è vero che la città deriva il nome da un tetto di tralci sotto il quale nel milleduecento, anno più anno meno, indugiavano i viandanti diretti dalle balze dell'Appennino umbro verso l'Adriatico. L'ombra era invitante e il prodotto di quella vite molto gradevole. Le soste si fecero sempre più lunghe fino a che qualcuno, stregato dal luogo, decise di metter su casa.
Le costruzioni, nei secoli, si sono moltiplicate ma il prodotto della Pergola è rimasto lo stesso: la vernaccia. E' incredibile che per quasi ottocento anni la natura abbia conservato quel dono originario. Merito della terra, nella quale le viti hanno prosperato. Ma merito soprattutto dei vignaioli che una stagione dopo l'altra e di generazione in generazione quelle viti hanno custodito, curato, difeso, anche perché si trattava del suo prodotto più prezioso.


Eugenio Marcucci, Elogio della vernaccia, 1996, incipit 






giovedì 21 luglio 2016

mercoledì 20 luglio 2016

Alla malora/3


La stazione di servizio di viale Kennedy











domenica 17 luglio 2016

Il palazzetto Orlandi-Amatori


In via Cavallotti, fu la primitiva residenza della illustre famiglia Orlandi, che ebbe giuristi e letterati. Nel 1600 si trasferì in altra residenza e l'edificio passò al conte Paolo Amatori, originario di S. Lorenzo in Campo, che ebbe discendenza sino ai nostri giorni.*

                               





da Edifici storici ed artistici del Comune di Pergola, Sandro Sebastianelli, 1998







mercoledì 13 luglio 2016

sabato 9 luglio 2016

Le ricette d'la Pergola: i fiori fritti


Se pjano i fiori de zucca, j se leva i gambi e i piroli e se girano 'nte 'n impasto de ovi, farina, sale e pepe. Poi se metten a frigge 'nte 'na padella d'olio bono, se fanno scolà e ce se mette sopra 'n antro po' de sale. Ce staria bene anche 'n pezzetto d'alicetta, 'nte 'n mezzo.











mercoledì 6 luglio 2016

lunedì 4 luglio 2016

Le province del Regno


Le 59 province italiane al tempo dell'Unità, nel 1861. 
Nella loro organizzazione sono modellate sulla base di quelle del Regno di Sardegna (che si rifanno al modello francese), delle delegazioni dello Stato Pontificio e delle province borboniche del sud.
      
Pergola, naturalmente, rientra in quella di Pesaro e Urbino. La nostra provincia, rispetto alla suddivisione precedente, perde Gubbio, che farà parte della grande provincia dell'Umbria, e Senigallia, che passerà a quella di Ancona, dove si troverà insieme a Sassoferrato e Fabriano, in precedenza sotto Macerata.
      
Il Regno d'Italia non prevede l'istituzione delle regioni, che nasceranno con l'avvento della Repubblica, nel 1947, e diventeranno enti con effettivo potere solo nel 1970.






sabato 2 luglio 2016

Il palazzo delle aquile asburgiche


Il palazzo Cini-Giannini è un pregevole edificio a quattro piani, posto all'inizio di piazza Garibaldi. Di linee eleganti, con un bel portone, l'interno è finemente decorato. 



Un tempo, al centro della facciata vi era un orologio, impreziosito da stucchi.



Fu per quasi un secolo sede delle scuole elementari. Vi ebbe la residenza anche il monaco camaldolese Raffaele Piccinini, celebre geologo e botanico, quando nel 1866 fu soppresso il monastero di Fonte Avellana. La proprietà avellanita risaliva al 1785, quando ne fece ospizio estivo per i novizi.


In precedenza (sin dalla sua costruzione, agli inizi del '700), fu la sede della famiglia dei conti Cini. Uno di questi, monsignor Giacomo, fu nunzio a Vienna ed ebbe stretti rapporti con l'imperatore. Per questa ragione su quattro finestre vennero riprodotte altrettante aquile, simboli degli Asburgo.













venerdì 1 luglio 2016

Dindolò dindolò

Dindolò dindolò
sto monello a chi lo do?
lo daremo a la befana
che lo tié na settimana
lo darem a l'omo nero
che lo tiene n'anno intero 
lo darem al bon Gesù
che lo tiene anche de più
lo darem a la su mamma
che lo porta a fa la nanna...